Studio di architettura: Metaform Architects
Locazione: Città di Lussemburgo
Anno: 2011
Fotografo: Steve Troes Fotodesign
Altre immagini:
House in Chihuahua di PRODUCTORA:
"La casa nel Chihuahua è parte di un golf club nel deserto della regione settentrionale del Messico. La dimora è stata progettata per soddisfare le particolari circostanze climatiche della zona, dal momento che le differenze tra il giorno e la notte la temperatura può variare fino al venti gradi. Per bilanciare queste differenze di temperatura estreme, abbiamo parzialmente sepolto la casa in un pendio della montagna per sfruttare la massa termica del terreno.
Dal momento che la casa è situata in una zona a stile tradizionale, una delle regole comunitarie ha stabilito che almeno l'80% dei tetti dovevano essere inclinato così la gente non avrebbe costruito 'architettura' troppo moderna. Abbiamo reinterpretato tale norma e fatto il tetto completo come una superficie continua con diverse inclinazioni. Dal lato della strada l'edificio è percepito solo come un volume delle sue dimensioni, ma entrando in questo volume, apparentemente semplice, gli spazi diventano più complessi nella loro forma e conformazione.
Gli interni sono organizzati intorno ad una serie di patii e le aperture del tetto forniscono luce e ventilazione oltre a consentire una vista spettacolare del paesaggio circostante. Le camere e le terrazze della abitazione sono ricavati in base alle loro specifiche esigenze e al posizionamento della casa"
Fotografie di Iwan Baan
Questa villa è stata progettata dallo studio Brian Dillard Architecture e si trova ad Austin, Texas (Stati Uniti).
"Dry Creek House è stata progettata per una coppia in cerca di una nuova casa che riflettesse il loro apprezzamento per un design semplice e sobrio. Si trova su un lotto urbano in Austin, TX con un torrente secco dietro la casa. La casa è di 250 metri quadrati e comprende due camere da letto, tre bagni e un ulteriore spazio indipendente al servizio della piscina.
La pianta a "C" concentra l'attenzione verso il paesaggio naturale offerto dal torrente e mette al riparo dalla vista dal quartiere che circonda la casa. La vista costante sul cortile di casa fanno sentire il progetto più grande di quanto lo sia, con gli spazi esterni che funzionano come estensioni della casa.
L'utilizzo di materiali caldi come il legno contribuiscono a dare alla casa un senso di calore per bilanciare l'utilizzo di materiali più freddi come il cemento, vetro e acciaio. L'open space è predisposto per mantenere un senso di privacy per le parti necessarie della casa in dove gli ospiti si intrattengono.
Dettagli troppo ricchi e che tendono a richiamare l'attenzione su se stessi sono stati evitati nella progettazione. Invece, la casa rimane elegante nella sua semplicità, e a volte agisce come uno sfondo tranquillo per il paesaggio circostante"
Visto la mia passione per i Pink Floyd, quando ho letto il nome di questo shopping center Olandese, mi si è accesa la lampadina della curiosità, e allora sono corso a vedere. E in effetti, c'è una ragione per cui viene chiamato 'Il Muro'.
(fonte: http://www.thewall.nu/)
"L'architettura di The Wall è impressionante. E' la lunghezza di ben 800 metri ad impressionare i visitatori e i passanti. La forma è il colore sorprende. Il design dell'edificio e la particolare atmosfera che irradia, contribuisce alla shopping experience di The Wall.
The Wall è speciale perchè combina due funzioni. Si tratta di una barriera antirumore e un edificio tutto in uno.
Ad un guidatore dall'autostrada A2 l'edificio appare come un liquido di colore rosso e la massa pare ondeggiare e muoversi. Ad una velocità di 100 km/h ci vogliono 28 secondi per passarlo. Per il concetto di barriera antirumore e la costruzione unica, è stato oggetto di ricerca il come un guidatore lo percepisce passando accanto ad esso. Dopo innumerevoli disegni e illustrazioni di studio, il passaggio sulla A2 e ad Utrecht è diventato una nuova esperienza."
Volevo segnalarvi questo curioso progetto in svilluppo per la città di Milano.
(Fonte: Stefano Boeri Architetti)
"Bosco Verticale© è un progetto di forestazione metropolitana che contribuisce a rigenerare l’ambiente e la biodiversità urbana senza implicare una espansione della città nel territorio, un nuovo modello di densificazione in altezza del verde e del costruito all’interno della città. Bosco Verticale si collega alle politiche di riforestazione e rinaturalizzazione dei bordi delle grandi aree urbane e metropolitane (i Metroboschi): due dispositivi di sopravvivenza ambientale, due modi per ricostruire un rapporto tra natura e città nel territorio e nelle città dell’Europa contemporanea."
"Il primo esempio di Bosco Verticale, composto da due torri di 110 e 76 metri, verrà realizzato nel centro di Milano all’interno del progetto Porta Nuova ai margini del quartiere Isola e ospiterà 900 alberi (alti fino a nove metri) oltre a numerosi arbusti e piante floreali. In termini di quantità di alberature il Bosco Verticale a Milano equivale a una superficie boschiva di circa 10.000 mq. Sparse sul territorio l’area equivalente in villette unifamiliari sarebbe pari a 50.000 mq.
Bosco Verticale è un sistema che ottimizza, recupera e produce energia. Il Bosco Verticale aiuta a costruire un microclima e a filtrare le polveri sottili nell’ambiente urbano. La diversità delle piante e le loro caratteristiche producono umidità, assorbono CO2 e polveri, producono ossigeno, proteggono dall’irraggiamento e dalla polluzione acustica, migliorando il comfort dell’abitare e risparmiando energia. L’irrigazione delle piante avverrà per larga parte attraverso un impianto centralizzato di filtrazione dell’acque grigie. Addizionalmente, una superficie di 500 mq di panelli solari e sistemi che usufruiscono dell’energia geotermica sono alcuni delle innovazione ecocompatibile che presenta il progetto.
La gestione del verde nel Bosco Verticale sarà centralizzata e affidata a una agenzia che avrà uno sportello aperto al pubblico. Ogni “cellula” di manutenzione del verde verticale potrà infatti essere utilizzata per la raccolta di dati e divulgazione utili a valutare nel tempo la funzionalità ecologica del sistema: un know-how tramandabile e divulgabile, che cresce e evolve insieme con il Bosco Verticale."